L’innamoramento ha una data di scadenza (Terza puntata)

Essere innamorati è una condizione così esaltante e coinvolgente che richiede una forte spesa di energie, e non ci riferiamo a quelle necessarie per un rapporto sessuale reciprocamente soddisfacente; parliamo delle energie occorrenti a mantenere alto il livello delle emozioni.
Perciò è molto improbabile che l’innamoramento riesca a protrarsi oltre un certo periodo; non è possibile fare una statistica, ma ci sono persone che consumano le emozioni in una rapida fiammata, e quindi dopo qualche giorno “si svegliano”, tra l’altro molto meravigliati, dalla sbornia, ma sobri, ed altre in cui questa passione riesce a mantenersi per mesi. ( i mesi possono diventare anni, ma andiamoci piano…).
In ogni caso, prima o poi si arriva alla data di scadenza, e dopo questa fase l’innamoramento può evolvere in due modi:

1) la tempesta è passata, l’ex innamorato perde l’abbrivio, e non è più interessato; la relazione si interrompe, o, talvolta, c’è un gentlemen’s agreement che porta ad una più o meno blanda “amicizia”.

2) Avviene una sorta di “cambiamento di stato” della relazione: da una tempesta emotiva, durante la quale è quasi sempre impossibile distinguere il partner fantasticato da quello reale, si passa ad un rapporto più maturo, basato su aspetti concreti.
L’innamoramento si trasforma in amore, cioè in un forte legame affettivo per la persona reale, con i suoi pregi e difetti, e comincia un processo di conoscenza che virtualmente non termina neppure dopo decenni.

Quest’ultimo modello di amore riesce ad essere più stabile, anche perché la spesa energetica è minore; è come se la coppia, e il singolo, avessero raggiunto una sufficiente certezza della “conquista” dell’altro, e quindi possono da un lato sentirsi relativamente sereni ed appagati, e dall’altro avere le risorse per conoscersi ed esplorare sia le compatibilità, che le differenze, e mettere in atto un processo di mediazione appunto per esaltare le compatibilità, e ridurre l’impatto delle incompatibilità.

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